Analisi SEO: Verifica di controllo per ottimizzare un sito web

seo audit

L’audit SEO chiamata anche analisi SEO, è il modo migliore per capire perché il tuo sito internet non sta ottenendo risultati in termini di posizionamento.
Effettuare Una buona SEO audit, indipendentemente dalla tipologia di sito, che sia un e-commerce o sito vetrina, avere un buon posizionamento su Google aumenta il fatturato.
In questo articolo ti verrà spiegato come fare SEO audit e quali vantaggi si possono trarre dopo l’analisi effettuando l’ottimizzazione del sito internet.

Lo scopo di un audit SEO è uno o più documenti PDF che permette di effettuare uno studio su tutti gli aspetti sulla qualità che un sito web deve avere. Permette di valutare quali sono gli aspetti positivi e negativi sul posizionamento di un sito.
Lo scopo del documento è quella di evidenziare quali sono le problematiche e fornire una soluzione concreata per risolvere la problematica. L’analisi SEO audit deve essere svolta non solo quando il sito web perde traffico, ma anche quando il motore di ricerca effettua degli update al suo algoritmo e cambia le carte in tavola. Siti web che hanno grandi volumi di traffico, blog che generano contenuti nel tempo, siti e-commerce, devono essere costantemente monitorati. Come avviene quando si effettua la revisione dell’auto, se vogliamo fare un paragone.

Analisi e strategia SEO

Lo scopo di un audit SEO è ottenere un sito web “perfetto” agli occhi del motore di ricerca. Scoprire i motivi per cui un sito web e/o un blog non sta ottenendo la “massima visibilità” nelle ricerche organiche del motore.

Il concetto deve essere chiaro: Un SEO audit deve costituire il giorno zero per ogni strategia SEO che si vuole intraprendere. Il documento del sito web che verrà preso in analisi dovrà fornire suggerimenti che dovranno essere applicati al momento in cui si andrà ad ottimizzare il sito internet e che dovrà aumentare il traffico di ricerca organico se tutte le azioni SEO vengono eseguite nel modo giusto.

Spesso si sente parlare di strategia SEO evidenziando queste aree:
1. Ottimizzazione On Site
2. Link Building
3. Tracking del posizionamento

Ma l’analisi dov’è?

Ecco come si sviluppa una campagna SEO dalla A alla Z dopo un’analisi

  • 1. Audit SEO (Analisi on-page e off-page), tramite Google Search Console, SEMrush, SEOzoom, Ahref e Google Analytics.
  • 2. Risolvere tutte le problematiche del codice HTML, la canonicalizzazione corretta delle pagine, contenuti duplicati interni, duplicazione dei TAG Title e Description, Tempi di caricamento delle pagine, Sitempa HTML e sitemap xml, robots.txt, analisi backlink e anchor text interni.
  • 3. Ricerca delle parole chiave
  • 4. Revisione dei contenuti esistenti
  • 5. Analizzare i concorrenti (estrarre parole chiave / idee di contenuto e opportunità di acquisizione link)
  • 6. Ottimizza UX / UI
  • 7. Sviluppo di contenuti SEO per acquisire backlink naturali

Naturalmente l’elenco non è completo, servirebbe un documento PDF solo per l’elenco dell’audit SEO. Se tutta l’analisi viene svolta da un professionista con esperienza e tutti gli interventi che vengono svolti in modo corretto, il risultato è garantito e soprattutto sarà visibile. Ma, se il sito è stato colpito da un filtro dell’algoritmo o da una penalizzazione manuale di Google, i tempi di risposta della ripresa di sicuro non saranno recuperati in poche settimane.

Diffida dai tool di analisi online gratuita

In rete ci sono centinaia di Tool per eseguire un SEO audit, che ti danno la possibilità di rendere il tutto automatico il processo di analisi. Di sicuro svolgere l’analisi con questi strumenti aiuta il lavoro e mettono in evidenza le problematiche del sito. Ogni informazione che viene data da questi strumenti, deve essere comprensibile per il cliente.

Gli strumenti più utilizzati per effettuare un audit SEO sono:
ScreamingFrog gratuito fino a 500 URL
SEMrush a pagamento
SEOzoom a pagamento
Xenu gratuito
Ahrerf a pagamento

Alcuni di essi hanno molte cose in comune, come la ricerca delle parole chiave (SEOzoom, SEMrush e Ahref). Con differenza in termini di espansione del database. Ma allo stesso tempo si diversificano per alcuni Tool interni che permetto di analizzare contenuti, link interni e link esterni.
Mentre, ScreamingFrog e Xenu hanno quasi la stessa funzione. Simulano lo spider del motore di ricerca quando scansiona un sito web.

L’audit SEO in 4 passaggi

I fattori che determinano un posizionamento su Google sono più di 200, seguendo questi 9 passaggi non sarai perfetto al 100% ma sarà il successo della tua campagna SEO per raggiungere il tuo obiettivo nel medio lungo periodo.

Step 1: Quali sono i tuoi obiettivi strategici?

La SEO è un ramo di tutte le attività inerenti al mondo del web marketing, che si occupa prevalentemente di ottimizzazione SEO per i motori di ricerca. L’obiettivo della SEO è quella di dare visibilità a un sito web nell’indice del motore di ricerca per determinate parole chiave in modo da poter intercettare e/o attrarre utenti interessati a determinati prodotti/servizi, fornendogli dei contenuti pertinenti per la frase o parola chiave che ha digitato. Ecco perché è determinante pianificare quali sono gli obiettivi di una strategia SEO. La SEO deve essere uno strumento che ti permette di raggiungere un fine.

Passaggio 2: analisi delle parole chiave

Ogni sito web deve iniziare con l’analisi delle parole chiave. L’analisi delle parole chiave, permette di strutturare le pagine di un sito web in modo efficace e la pagina di destinazione per una determinata parola chiave deve essere ottimizzata con tutti i Tag e i contenuti pertinenti per quella determinata parola chiave. In questa fase, soprattutto se un sito web è stato messo online da poco, sarebbe opportuno trovare parole chiave a basso volume di ricerca e di concorrenza.
Gli strumenti che possono venire incontro a questa esigenza sono:
SEMrush a pagamento
SEOzoom a pagamento
Ahref a pagamento
Keyword Tool di Google gratuito se si ha un account Google ADS
Neilpatel (vecchio ubbersugest) gratuito
Tutti gli strumenti sopracitati, sia a pagamento che gratuiti, permettono di effettuare una ricerca delle parole chiave ed effettuano una stima di difficoltà nel posizionare una parola chiave. E permettono di scoprire parole chiave correlate e nuove nicchie di mercato.
Molti SEO affermano che ormai la ricerca delle parole chiave serve più. Siamo sicuri?

Passaggio 3: Analisi della concorrenza

L’analisi consiste nel raccogliere i dati dei competitor attraverso i risultati di Google e analizzare/studiare il comportamento e le loro strategie web marketing. In questo studio permette di offrire un quadro della situazione in cui operi o vorresti operare e fornisce dati inerenti alle parole chiave che si vuole presidiare, visibilità del tuo sito; tutti vogliamo la prima pagina di Google. Ma, questo non è possibile per alcune parole chiave. Analisi SWOT (Strengths Weaknesses Opportunities Threats) . Utile per intercettare i punti deboli, di forza, di opportunità e di minaccia.
Ogni analisi della concorrenza fornisce sia risposte che domande, e determina anche il successo dell’azienda.
Il sito del tuo competitor è più ottimizzato in ottica SEO?
Il brand del tuo competitor ha una notorietà su Google e dai clienti?
Quali potrebbero essere le strategie SEO che posso applicare dopo l’audit SEO?
Come si muovono i competitor?
L’analisi dei competitor risponde a tutte queste domande e ti aiuta a pianificare una campagna SEO web marketing efficace nel medio e lungo periodo.

Passaggio 4: Analisi SEO tecnica

L’analisi tecnica del sito web, permette di capire e identificare problematiche che non permettono di darti la giusta visibilità su Google. Con l’aiuto di alcuni strumenti come ScreamingFrog e Xenu ti permettono di aiutarti nell’identificare molti problemi tecnici sul codice HTML come:

  • Tag Title e Description duplicati o vuoti
  • URL parametrizzate
  • Link interni rotti
  • Link esterni con errore 404
  • Pagine in errore 404
  • Immagini con dimensioni superiore al 1MB
  • Pagine in redirect 301, 302 e simili
  • Pagine in noindex
  • Pagine in canonical
  • Pagine bloccate dal robots.txt
  • Tag H1, H2 e H3 duplicati e pertinenti per la pagina di destinazione
  • URL parlanti.

Strumenti come pagespeed Google, GTmetrix e PingDom permettono di verificare la velocità di un sito web sia su mobile (da prendere molto in considerazione) che su desktop. Qualsiasi sito web che risponde in tempi di caricamento superiori ai 3 secondi deve essere migliorato.

Il tuo sito web e mobile friendly?
Se non lo fosse leggi la guida per dispositivi mobile di Google.

Cannibalizzazione delle parole chiave

Quando si effettua l’audit SEO, la cannibalizzazione delle parole chiave su siti web già esistenti è un grande problema. Per cannibalizzazione delle parole chiave viene inteso quando due pagine web dello stesso sito, gareggiano per la stessa parola chiave, e in questo scenario Google va in confusione e lo si costringe a prendere una decisione su quale pagina è “migliore” per quella determinata parola chiave. E’ sempre meglio guidare Google invece di fargli scegliere la pagina.
Esempio:
Se ti occupi ti chirurgia estetica di inestetismi della regione perioculare e hai come servizio una pagina dedicata alla blefaroplastica, non ha bisogno di creare una pagina dedicata esclusivamente alla blefaroplastica inferiore. Sarebbe opportuno creare una sola pagina ad hoc che spiega in dettaglio il servizio della blefaroplastica. Approfondimenti, inerenti alla blefaroplastica possono essere spiegati in una sezione del blog del sito che spiega come avviene e quando operare.
In fase di analisi SEO, spesso per lo più su siti web che hanno un blog la cannibalizzazione è molto diffusa, con effetti devastanti per parole chiave che competono tra di loro. Non c’è niente di sbagliato scrivere contenuti sul blog che si ripetono. Ma, con la giusta ricerca delle parole chiave, puoi scrivere o pianificare un contenuto che risponde a diverse domande dei tuoi potenziali clienti.

Problemi di reindirizzamento

Le problematiche inerenti ai reindirizzamenti che possono o che danneggiano un sito sono 4:
Redirect 302
Redirect 301 con catene di reindirizzamento
Redirect 301 della versione preferita del dominio con www e senza www
Redirect 301 versione non protetta del sito da HTTP a HTTPS

I problemi di redirect 301 incidono sulla velocità di caricamento della pagina web.
Come detto prima, Google ha classificato il fattore velocità come posizionamento sui motori di ricerca, come anche la versione mobile.
I redirect sono importanti se la tua pagina ha un valore in termine di traffico e posizionamento.
Se hai una pagina web che non ha traffico con argomenti simili e riceve link interni o esterni ha un senso effettuare il redirect 301 ad un altra pagina trasferendo il valore della pagina che si vuole eliminare ad un’altra.
I redirect 302 sono reindirizzamenti temporanei e oltre a non passano nessun valore in termine di Page Rank, deve essere nel breve periodo reindirizzata a una pagina simile o eliminarla del tutto se questa non ha argomenti simili ad un’altra pagina e se non riceve nessun tipo di link.
Le catene di reindirizzamento sono quando ci sono una serie di pagine collegate tra di loro tramite un redirect:
Pagina A > a > Pagina B > a Pagina C
la catena di reindirizzamento andrebbe risolta in:
Pagina A > a Pagina C

La versione preferita del dominio

Ogni proprietario di un sito web, ha la sua versione preferita da mostrare ai propri utenti. Alcuni preferiscono www altri senza www. In termini di posizionamento su Google, la versione del dominio www o senza www, non ha nessun effetto.
Effettuare il redirect 301 della versione preferita da www a senza www, è importante per evitare che il sito web/blog non vada in duplicazione di contenuti interni.
Usa questo strumento per verificare se il redirect è corretto
http://www.redirect-checker.org/
Grazie a questo strumento è possibile verificare anche se la versione HTTP effettua un redirect 301 alla versione HTTPS. Ma puoi anche verificarlo posizionando il cursore del mouse sulla barra degli indirizzi e rimuovere la “s” da HTTP.

Il robots.txt

Spesso accade di configurare il file robots.txt in modo errato e di comunicare allo spider del motore di ricerca di non scansionare pagine web o addirittura di scansionare tutto il sito web, compreso i file che determinano la gestione dei contenuti del sito.
Bisogna assicurarsi che lo spider del motore di ricerca scansioni tutte le pagine del sito web.
La direttiva da esaminare è: Disallow. Con questa direttiva si comunica al motore di ricerca di non scansionare e indicizzare le pagine o le cartelle presenti sul sito web o blog.
Attenzione. Se si usa WordPress, e il plugin Yoast SEO il file robots.txt viene generato automaticamente. Quindi, la direttiva Disallow /wp-admin/, Allow /wp-admin/admin-ajax.php sono giuste.

La sitemap

Tutti i siti web devono avere sia una sitemap XML e una sitemap HTML. La sitemap aiuta a comunicare al motore di ricerca quali sono le pagine web presenti sul sito/blog.

site:nomedominio

Verifica/analisi che tutte le pagine web del sito siano presenti su Google. Se il sito web è stato messo online da poco e noti che le pagine non sono ancora tutte presenti. Non preoccuparti il motore di ricerca le sta valutando una a una e il processo di indicizzazione è lento e graduale.

Contenuti duplicati interni

In fase di Audit SEO, l’analisi dei contenuti è importante. E spesso è anche la causa di penalizzazione. I più colpiti sotto questo punto di vista sono i siti e-commerce e blog. Per individuare quali pagine web hanno un contenuto duplicato. Esiste un strumento con qualche limitazione nella versione gratuita, che ti aiuta a capire quali sono e dove sono. Lo strumento è siteliner.

Errori 404

Non è bello mostrare a un utente una pagina che mostra errore 404. Tutti gli errori 404 devono essere risolti con redirect 301 li dove se ne ha bisogno. Esempio se hanno link esterni, link interni e se hanno un buon posizionamento. Se la pagina non ha nessuno di questi valori per cancellarmi dall’indice del motore di ricerca tramite file htaccess bisogno mettereli una diretti di gone 410. Con questa direttiva si comunica al motore di ricerca che la pagina web non esiste più perché è stata volutamente cancellata.
Mentre, per i siti ecommerce, si sa, i prodotti hanno un inizio e una fine. Ciò significa che se il prodotto non arriva più perché è fuori produzione. Sarebbe opportuno lasciare in vita ancora la pagina se ha un buon posizionamento e riceve molte visite, creare una call to action che spinge l’utente a spiegargli che quel prodotto non esiste più perché fuori produzione e che sarà sostituito da un prodotto simile. In quel caso dopo l’utente farà click e si dirigerà verso un prodotto simile.

UX e UI

UX non è la UI. Sembra una formula! Per UX (User Experience) è l’interazione o l’azione che avviene su una pagina o sull’intero sito. UI (User interface design) è un punto che comunica tra azienda e utente.
La maggior parte dei siti web, viene sviluppata senza pensare alla UX o alla UI. Questo perché molte aziende credono che lo sviluppo di un sito web si deve basare sulla propria interazione e non su quella dell’utente.
Per migliorare la UX, esistono diversi tool sia a pagamento che gratuiti. E permettono di capire quanto l’utente sia coinvolto emotivamente nel fruire le pagine web e quanto sia coinvolto a cliccare su un determinato pulsante che invita all’azione.
Strumenti come YandexMetrica (gratuito) possono aiutarti a capire tramite registrazioni video come l’utente naviga sul sito/blog e come si muove al suo interno.

URL parlanti SEO Friendly

La struttura delle URL delle pagine web, non è determinate ai fini di un posizionamento su Google. Ma è opportuno in fase di SEO audit capire se la URL comunica all’utente ciò che troverà in quella pagina. Rendere una URL SEO Friendly, aiuta anche il motore di ricerca a capire in quel documento cosa troverà. URL troppo ottimizzate, con ripetizione della stessa parola chiave può influire in una sovra ottimizzazione delle pagine.
Esempio:
miostio.it/pc-gaming/pc-gaming-i7
Se così fosse cambia la URL in:
miosito.it/pc-gaming/computer-gaming-i7
Questo scenario è spesso visibile nei siti ecommerce.

Analisi a livello di pagina

L’obiettivo è garantire che ogni pagina di destinazione abbia le sue parole chiave ottimizzate. La domanda è questa pagina soddisfa l’intento di ricerca?
L’intento di ricerca è importante soprattutto fondamentale ai fini del posizionamento su Google.
Non importa quanto siano lunghi i tuoi contenuti. Ciò che conta è quanto soddisfi l’intento di ricerca.
Se in fase di Audit SEO, scopri che il tuo contenuto è stato interamente copiato, puoi effettuare la segnalazione direttamente a questo link https://www.google.com/webmasters/tools/dmca-notice?pli=1.
Per verificare che il contenuto non sia stato copiato puoi usare in versione limitata lo strumento copyscape.

La parola chiave principale è nel Tag Title?
Il Tag Tilte è ancora uno dei fattori principali sul posizionamento. La parola chiave principale nel TAG Title deve essere presente una sola volta.

Nel Meta Tag Description?
La Meta Description, non è determinate come il Tag Title, ma aiuta a capire all’utente con una breve descrizione cosa troverà in quel documento. La parola chiave principale chiusa in un contesto comprensibile aiuterà a dare maggiore pertinenza al Tag Title e al documento della pagina web.

URL SEO Friendly?
La URL deve essere breve e ottimizzata per la parola chiave principale.

Il Tag h1 presenta una frase con la parola chiave secondaria?
Immagina di leggere la gazzetta dello sport senza il titolo del paragrafo! Usa sinonimi della parola chiave principale se ce l’hanno.

L’immagine presenta un TAG Alt con la parola chiave?
Tutte le immagini presenti devono avere il TAG Alt compilato e consolidare la pertinenza della pagina e dell’immagine.

Link interni
In fase di analisi SEO, bisogna controllare che tutti i collegamenti interni siano collegati e che non presentano nessun tipo di errore.

Contenuto testuale
Crea contenuti unici e originali, che sia informativo e utile all’utente. In fase di SEO audit, analizza i competitor nei loro contenuti e cerca di individuare quali carenze hanno nella descrizione di un prodotto o quale informazione manca. Cerca di usare TU o TUO sii diretto. Coinvolgi anche fonti esterne come amici e colleghi per la lettura. Saresti troppo di parte se effettui l’analisi del contenuto da solo. Non riusciresti a capire dove hai commesso l’errore e se quel contenuto rispecchia realmente ciò che si vuole comunicare.
Modera i commenti se hai un blog all’interno del tuo sito. Gli spammer sono sempre iperattivi.

Analisi Google Analytics

La prima domanda che ti stai ponendo è: Ma qual’è una buona frequenza di rimbalzo giusta? Sfortunatamente non esiste una riposta ben definita se non: il dipende!
La frequenza di rimbalzo dipende dalla tipologia del sito web.
Ad esempio se hai un sito con solo immagini di gattini divertenti con, è normale avere una frequenza di rimbalzo elevata, perché l’utente sarà divertito nel vedere immagini buffe e vanno via. Una frequenza di rimbalzo tra il 60% e l’80% possiamo definirla solida. Una frequenza di rimbalzo superiore all’90% la dice lunga.

Tempo medio sul sito

Se hai un blog, e offri contenuti abbastanza lunghi e il tempo di permanenza medio su quella pagina è meno di 1 minuto, vuol dire che, qualcosa è da rivedere. Se il carattere del tuo font è troppo piccolo, cerca di renderlo un po’ più grande. Una mancanza di contenuti di qualità, aumenta la frequenza di rimbalzo e perdita di un potenziale cliente.

Monitoraggio degli obiettivi

In Google Analytics il monitoraggio degli obiettivi è fondamentale, permette di individuare se il sito web in base alle visite, al tempo di permanenza effettua una conversione che sia l’acquisto di un prodotto, l’iscrizione alla newsletter o una semplice richiesta informazione. Non importa quanto tempo trascorrono sul sito web i visitatori o se la frequenza di rimbalzo è alta o bassa. Tutti i siti web nascono per trasformare i visitatori in contatti (LEAD). L’obiettivo delle metriche tempo di permanenza e frequenza di rimbalzo se non converti abbastanza o non converti nessun tipo di visitatore, devono essere MIGLIORATE.
In Google Analytics, Identifica quale pagina di uscita abbandonano maggiormente gli utenti, questo potrebbe essere il primo passo per individuare una problematica. La domanda da porti è perché abbandonano questa pagina più delle altre?
Ma non pensare che quella determinata pagina viene abbandonata perché non ha un valore. Se il contenuto rispecchia il lettore e li costringe ad effettuare un’azione, allora vuol dire che quella pagina web ha svolto il suo lavoro. Un aspetto da considerare in Google Analytics è di non considerare il numero totale di uscite, perché sarà sempre maggiore alle pagine che ottengono più traffico. Il dato da prendere in considerazione è %uscita. Ordina la colonna dalla percentuale più alta a quella più bassa. Se noti una percentuale più di uscita più alta, vuol dire che, quella pagina non rispecchia l’informazione che cercavano e che non ha risolto il problema/domanda.
In questo caso, prendi la pagina con il più alto tasso in percentuale di uscita e fatti queste domande:

Questa pagina risolve un problema o risponde a una domanda che l’utente cerca?
Ci sono ancora alcune domande senza risposta?
Come è la leggibilità del contenuto?
Ci sono troppi grandi blocchi di testo?
Troppe immagini piccole?
Immagini che non vengono visualizzate correttamente?
La pagina si carica in meno di 3 secondi?
Ci sono elementi di distrazione come pubblicità che invitano un utente ad andare al di fuori del tuo sito?
I link esterni sono impostati per essere aperti in una nuova finestra del broswer? (in caso contrario, sarebbe opporttuno)?
Queste domande dovrebbero aiutarti nel capire la problematica all’interno della pagina.

I visitatori di ritorno sul tuo sito web, mostrati in Google Analytics sono un segnale positivo. Perché indica che i contenuti presenti vale la pena rivederli. Inoltre se un visitatore di ritorno non ha convertito nelle prime due/tre visite, sicuramente effettuerà la conversione alla sua quarta visita.

SEO audit Serach Console

Le ricerche brand, sono come i visitatori di ritorno. Cioè persone interessate al tuo marchio. Se crei contenuti di qualità. Gli utenti si ricorderanno del tuo nome ed effettueranno una visita per ricerca brand.
Tutto questo è possibile monitorarlo in Google Search Console, nella sezione Prestazioni. Troverai una tabella con Query e clic.

Analisi SEO backlink

I backlink sono importanti ai fini di un buon posizionamento su Google. Pertanto avere un buon profilo backlink pertinente al settore di appartenenza è importante. Per poter identificare al meglio il profilo backlink è opportuno utilizzare lo strumento Ahref e SEMrush.
Oltre la pertinenza è bene sapere anche se il link è una fonte autorevole oppure no. Sul mondo dei backlink ognuno ha il suo parere. Preferisco fonti di pertinenza e autorevoli e soprattutto link spontanei da altri siti/blog.
In fase di Audit SEO, è possibile individuare link provenienti da Sidebar di blog, Footer, Directory, Forum e Pagine di scambio link. Bene tutti link provenienti da queste fonti vanno rimossi. In caso non si riuscisse. Il profilo dei backlink andrebbe migliorato, diversificando il testo di ancoraggio e i domini che linkano. Essere penalizzati in modo manuale o Algoritmica in questa situazione è molto facile. E i tempi di ripresa sono molto lunghi.

Conclusione

Spero di aver scritto una guida alla SEO audit, buona e piacevole. Ora se vuoi migliorare la SEO sul tuo sito, quando effettui l’analisi sai dove trovare la fonte che ti può aiutare nel svolgere un Audit SEO buono.

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